Credo tu conosca la mia posizione, in ogni modo la riassumo, sono dell'idea che ogni luogo istituzionale della rispecchiare esclusivamente la sua costituzione, sarei per dire all'affissione nelle scuole di una foto del presidente della repubblica. Caro Arci, non si tratta se da 150 anni il cricifisso abbia o meno causato danni, ma visto il tempo che è passato ci si dovrebbe adeguare, le cose cambiano.
caro Arci, sono d'accordo con Gians: non sarà un crocifisso su un muro a fare chissà quali catastrofi, ma di sicuro non rispecchia più il sentire della gente che se lo vede imposto come invece poteva essere un secolo fa.
cari GIANS e METRO, capisco la vs. posizione e potrei anche condividerla, nel senso che io del crocefisso, nelle varie aule pubbliche, potrei farne a meno. Anzi preferirei che non ce lo avessero mai messo.
Non condivido l'anticrociata dei mussulmani e di taluni laici, né l'intromissione dei tribunali europei. Sono sforzi da dedicare a migliori cause.
Caro GIANS, io sono un laico e perfino un anticlericale, repubblicano e mazziniano. Fossi nato nel XIX secolo avrei gridato, insieme ai repubblicani romani, "il porco al fiume" quando finalmente Pio IX tirò le cuoia e dovettero fargli i funerali di notte.
Ma non esprimo la mia laicità sui simboli religiosi. Se in Italia i cattolici sono maggioranza espongano pure i loro simboli. Purchè non coartino gli altri.
Quello che mi interessa di più è che i politici cattolici non obbediscano alla gerarchia ma alla legge e al mandato elettorale ricevuto. Tutto il resto sono chiassate inutili.
Ma chi ci crede faccia pure casino, non sarò io ad impedirglielo. Spero di aver chiarito sufficientemente.
Il punto è che, per quanto vadano in giro a dire diversamente, e cioè che il crocifisso è "un simbolo di civiltà" eccetera eccetera, la presenza del suddetto nei luoghi pubblici statali è un segno di rivendicazione territoriale. E questo non è bello.
Sì, ma di uno Stato che considera tutti i cittadini sullo stesso piano, a prescindere da questioni di appartenenza a questo o a quel partito. L'assenza di simboli religiosi e, più in generale, l'assenza di un simbolo ateo è un fatto accidentale. Non è una vittoria dei non credenti.
Togliere i simboli religiosi non significa mettere su di un piano di privilegio l'ateismo solo perché l'ateo simboli non è ha. È solo una coincidenza, non è la vittoria di una "parte".
caro MARCOZ adesso ho capito. Mi sta pure bene quello che dici ma resto dell'idea che quella contro il crocefisso è una campagna inutile, se non dannosa, per la posizione laica.
Quindi per riassumere: 1- era meglio che il crocefisso non ci fosse mai entrato nelle aule; 2- una volta che c'è non mi sembra prioritario volerlo espellere. 3- da laico indirizzerei gli sforzi verso migliore causa.
Dannoso? Può darsi. Tuttavia, faccio notare che per quanto si possa tenere conto delle priorità o, addirittura, attendere che le mutazioni nella società abbiano il loro corso nell'auspicata direzione; per quanto si cerchi di essere rispettosi ed ineccepibilmente educati,avremo sempre reazioni stizzite da parte di chi pensa che la laicità sia quella "vera" che dice il Vaticano.
“ Codesto solo oggi possiamo dirti: ciò che non siamo, ciò che non vogliamo. „
Arci non è, e non è mai stato, comunista né fascista. Pensa che i comunisti siano cretini e i fascisti siano ignoranti.Almeno nella stragrande maggioranza.
Arci crede che i cittadini debbano essere trattati dalle autorità come se fossero uguali, ma non crede nell'uguaglianza tra gli uomini. Su 7 miliardi non ce ne sono due uguali.
Ad Arci piacerebbe la giustizia, ma sa bene che è solo una meta; che è difficilmente raggiungibile.
20 commenti:
Credo tu conosca la mia posizione, in ogni modo la riassumo, sono dell'idea che ogni luogo istituzionale della rispecchiare esclusivamente la sua costituzione, sarei per dire all'affissione nelle scuole di una foto del presidente della repubblica. Caro Arci, non si tratta se da 150 anni il cricifisso abbia o meno causato danni, ma visto il tempo che è passato ci si dovrebbe adeguare, le cose cambiano.
caro Arci, sono d'accordo con Gians: non sarà un crocifisso su un muro a fare chissà quali catastrofi, ma di sicuro non rispecchia più il sentire della gente che se lo vede imposto come invece poteva essere un secolo fa.
cari GIANS e METRO, capisco la vs. posizione e potrei anche condividerla, nel senso che io del crocefisso, nelle varie aule pubbliche, potrei farne a meno. Anzi preferirei che non ce lo avessero mai messo.
Non condivido l'anticrociata dei mussulmani e di taluni laici, né l'intromissione dei tribunali europei. Sono sforzi da dedicare a migliori cause.
In realtà sono dettagli, certo non vitali, ma tuttavia che se tirati in ballo, meritano risposta. Quindi caro Arci, dammi la tua definitiva. ;)
Il mio precedente ti chiedeva una risposta definiva, nel senso di: Cosa dovrebbero sostenere laici e atei, se non queste battaglie?
Caro GIANS, io sono un laico e perfino un anticlericale, repubblicano e mazziniano. Fossi nato nel XIX secolo avrei gridato, insieme ai repubblicani romani, "il porco al fiume" quando finalmente Pio IX tirò le cuoia e dovettero fargli i funerali di notte.
Ma non esprimo la mia laicità sui simboli religiosi. Se in Italia i cattolici sono maggioranza espongano pure i loro simboli. Purchè non coartino gli altri.
Quello che mi interessa di più è che i politici cattolici non obbediscano alla gerarchia ma alla legge e al mandato elettorale ricevuto. Tutto il resto sono chiassate inutili.
Ma chi ci crede faccia pure casino, non sarò io ad impedirglielo.
Spero di aver chiarito sufficientemente.
Il punto è che, per quanto vadano in giro a dire diversamente, e cioè che il crocifisso è "un simbolo di civiltà" eccetera eccetera, la presenza del suddetto nei luoghi pubblici statali è un segno di rivendicazione territoriale. E questo non è bello.
anche toglierlo, caro MARCOZ, può essere visto come un atto di rivendicazione territoriale. Non ti pare ?
Sì, ma di uno Stato che considera tutti i cittadini sullo stesso piano, a prescindere da questioni di appartenenza a questo o a quel partito.
L'assenza di simboli religiosi e, più in generale, l'assenza di un simbolo ateo è un fatto accidentale. Non è una vittoria dei non credenti.
questa non l'ho capita caro MARCOZ
Perché ho scritto da cani, forse?
Riformulo.
Togliere i simboli religiosi non significa mettere su di un piano di privilegio l'ateismo solo perché l'ateo simboli non è ha. È solo una coincidenza, non è la vittoria di una "parte".
Quoto e sposo Arci. Da agnostica ed anticlericale.
caro MARCOZ adesso ho capito. Mi sta pure bene quello che dici ma resto dell'idea che quella contro il crocefisso è una campagna inutile, se non dannosa, per la posizione laica.
Quindi per riassumere:
1- era meglio che il crocefisso non ci fosse mai entrato nelle aule;
2- una volta che c'è non mi sembra prioritario volerlo espellere.
3- da laico indirizzerei gli sforzi verso migliore causa.
grazie cara N, ti sposo a mia volta (a rischio di bigamia ;))
Dannoso? Può darsi.
Tuttavia, faccio notare che per quanto si possa tenere conto delle priorità o, addirittura, attendere che le mutazioni nella società abbiano il loro corso nell'auspicata direzione; per quanto si cerchi di essere rispettosi ed ineccepibilmente educati,avremo sempre reazioni stizzite da parte di chi pensa che la laicità sia quella "vera" che dice il Vaticano.
convengo, caro MARCOZ, che in tema di laicità il Vaticano sia l'ultimo a poter dare lezioni.
Siamo noi laici a dover scegliere battaglie che hanno un senso.
Ho letto senza annoiarmi, non da poco ultimamente.
Cosa hai letto senza annoiarti ? i commenti ? meriti un caffè alla prima occasione ;))
Ci mancherebbe che non accetti dopo un buon pranzo s'intende. :)
crepi l'avarizia, offro anche il pranzo ;)
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