sabato 26 settembre 2009

l'avrete già letto il 2 luglio 2009

cretini o nevrotici?


Qualcuno tra gli amici che frequentano questo blog avrà pensato che quando parlo di comunisti cretini io stia adottando una iperbole polemica, ma in realtà poi non creda - in buona sostanza - che la grande generalità di quelli che oggi continuano a dirsi comunisti siano cretini.

Invece lo credo e non da poco tempo.

Cerco di spiegare come e perchè.
Anzitutto premetto che parlo di coloro che si professano comunisti in buona fede, non per secondi fini (come avere un contratto all'Unità o essere assunti al Monte dei Paschi). Questi sono opportunisti.
Consorte che è arrivato ai vertici di Unipol e si è anche fatta pagare una "parcella" da 70 milioni di €, non è un cretino.
D'Alema che senza lavorare un giorno in vita sua viaggia con l'autista e possiede una barca a vela lussuosa, non è cretino.
Veltroni che
senza lavorare un giorno in vita sua compra casa a NY non è cretino.
Ma quelli che li votano in buona fede e tirano la cinghia?

Ecco, io parlo di questi. Di quelli in buona fede, un operaio, una casalinga, un magistrato orgogliosamente comunisti.
Che cosa mi fa pensare ad un cretino?
Che cosa avrebbe dovuto capire ma non riesce a capire?

1- non capisce che la realizzazione del comunismo (ovunque si sia realizzato) contraddice gli ideali per i quali Lui ha aderito. Finisce la libertà
(contro l'ideale di liberazione dei popoli), iniziano le persecuzioni (contro l'ideale di giustizia), si arriva alla fame (contro l'ideale di rispetto dei bisogni) .... ecc. ecc.
2- non ha capito cosa ha significato il XX Congresso, è rimasto indifferente alle denunce dello Stalinismo. Qualunque persona intelligente, avendo sentito Cruscev descivere i crimini del comunismo stalinisa, avrebbe stracciato la tessera del PCI e lo hanno fatto Antonio Giolitti e moltissimi altri. Non lo hanno fatto i cretini.
3- non ha capito cosa abbia significato la caduta del muro di Berlino. Bastava guardare con quale felicità i tedeschi dell'Est andavano verso l'ovest per rendersi conto di essere dalla parte sbagliata. Per capire che quel regime dispotico - fondato sull'ideologia che Lui professa - teneva prigionieri i cittadini, le masse in nome delle quali essi governano. I cretini hanno guardato la TV ma non hanno capito il senso di quello che stava accadendo.
4- i cretini sostengono che il comunismo italiano è un'altra cosa e che loro - unici sul pianeta - avrebbero fatto diversamente dagli altri "maiali" (per usare la metafora di Orwell). Non capiscono i motivi profondi per cui dal 1921 hanno perso tutte (dico tutte) le competizioni elettorali. Sono stati sconfitti da Mussolini, da De Gasperi, da Fanfani, da Moro, da Andreotti, da Piccoli, da De Mita, da Craxi ed oggi da Berlusconi.
Tutti - buoni e cattivi - sono stati preferiti ai comunisti italiani. Il perchè è evidente, ma i cretini non lo capiscono.

Non voglio andare oltre. Perchè dovrei continuare ad infierire sui cretini, che a questo punto mi fanno un po' pena .... non hanno colpe, ci sono nati o hanno battuto la testa da piccoli e ci sono diventati.

Aggiungo solo le parole di un regista di sinistra, Marco Bellocchio: "La sinistra mostra un fortissimo autocompiacimento nella sconfitta e nella depressione"

E qui mi viene un dubbio: vuoi vedere che quelli che non sono cretini sono nevrotici?

Nessun commento: