sabato 26 settembre 2009

già pubblicato il 6 luglio 2009

chiamiamoli stupidi



Il caro amico Ugolino, con un ottimo commento al post precedente, mi invita a:

1 - assumere un linguaggio più elegante nella polemica anticomunista;
2 - considerare le argomentazioni dell'economista Carlo Maria Cipolla in merito all'invasione di cretini (pardon, stupidi ... da questo momento diciamo stupidi) con i quali siamo costretti a convivere.

Posso deludere Ugolino? No, che non posso.

Andiamo a vedere, dunque, le posizioni del prof. Cipolla e discutiamone. Egli stabilisce 5 leggi fondamentali. Le guarderemo una alla volta, con riferimento alla politica, in questo e nel prossimo post.

La Prima Legge Fondamentale della stupidità umana asserisce senza ambiguità di sorta che:

  • Sempre ed inevitabilmente ognuno di noi sottovaluta il numero di individui stupidi in circolazione.
Infatti:
a) persone che uno ha giudicato in passato razionali ed intelligenti si rivelano poi all'improvviso inequivocabilmente e irrimediabilmente stupide;
b) giorno dopo giorno, con un'incessante monotonia, si è intralciati e ostacolati nella propria attività da individui pervicacemente stupidi, che compaiono improvvisamente ed inaspettatamente nei luoghi e nei momenti meno opportuni.
La Prima Legge Fondamentale impedisce di attribuire un valore numerico alla frazione di persone stupide rispetto al totale della popolazione: qualsiasi stima numerica risulterebbe una sottostima.

Il prof. Cipolla coglie nel segno. Sulla 1° legge ci siamo.

Traducendola in politica pensiamo ad una persona apparentemente intelligente che svela il suo pensiero politico:
a- ama la libertà ma auspica un regime liberticida.
b- ama la giustizia ma la affida ai tribunali del popolo dove non contano i codici ma le opportunità politiche e le convenienze del Comitato Centrale Comunista, e quindi deportazione di contadini, controllo poliziesco di massa, torture, gulag per i dissidenti;
c- crede che ciascuno debba avere dei beni in base ai suoi bisogni ma conta sui piani quinquennali in economia che portano alla fame. Combatte l'economia di mercato che - con i suoi difetti - garantisce il benessere.
d- crede in una morale che non sia sessuofobica, e che quindi non avesse importanza che Togliatti (sposato) se la intendeva con una giovane ragazza emiliana: ma appena il sospetto cade su B. egli assume i comportamenti delle beghine e lo condanna all'immoralità, all'indecenza.

Basta considerare queste poche cose per comprendere che egli è un comunista, ma anche uno stupido. Il suo pensiero si scontra col principio di non contraddizione.

Credo che con questa equiparazione comunista = stupido (salve le dovute eccezioni, come Napolitano e qualche mio amico, diciamo lo 0,01%) abbiamo fatto un passo avanti contro il pericolo della sottostima. O no?

Dunque col mio contributo a Cipolla siamo arrivati già arrivati ad un bel numero di stupidi, cioè quasi tutti i comunisti. Ma evidentemente ce ne sono anche molti altri.

Andiamo avanti nelle tesi di Cipolla:

La Seconda Legge Fondamentale dice che:

  • La probabilità che una certa persona sia stupida è indipendente da
  qualsiasi altra caratteristica della stessa persona.

(La percentuale degli stupidi è identica sia tra i bidelli, gli impiegati, gli studenti e i docenti  anche se premi Nobel)

Stavolta mi pare che la tesi del prof. Cipolla vacilli un tantino. Su quale argomento si basa? Bisognere approfondire. Pensiamo a 200 comunisti di nostra conoscenza e a 200 non-comunisti (di destra, o liberali,o cattolici che siano), troviamo le stesse percentuali di stupidi?
Da un primo e approssimativo esame di quelli che conosco, non mi pare. Tra i liberali troviamo più egoisti, tra i cattolici più gente propensa a credere "a prescindere", nella destra più ignoranza .... no ... gli stupidi sono molto meno. E' vero che tra i premi Nobel c'è anche qualche comunista ... ma mi pare che questa legge non stia in piedi.
Ma lo ammetto, non li ho contati. E neanche Cipolla lo ha fatto.

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