domenica 18 dicembre 2011

Adesso che il Papa è andato

in visita al carcere ci saranno giorni natalizi, dove siamo tutti più buoni, a parlare di amnistia. Se poi ammazzano un bambino il discorso si ferma e si comincia a dire che ci vuole la forca.

Io sono contrario ad indulto ed amnistia. Dopo qualche mese dall'indulto di Mastella/Prodi eravamo punto e da capo. Penso che per il sovraffollamento (che costa anche moltissimo) si dovrebbe agire solo sul lato di coloro che si trovano dietro le sbarre prima della condanna definitiva. Sono per sempre presunti innocenti, e molti sono innocenti. O stanno in galera per strani motivi.

Innanzitutto bisognerebbe specializzare le prigioni, i condannati e i presunti innocenti dovrebbero stare in luoghi assolutamente distinti. I primi a scontare tutta la pena senza sconti; i secondi parcheggiati con un grado di vigilanza proporzionale alla pericolosità e alla suscettività ad evadere.
La signorina che ha ammazzato madre e fratellino è libera, e la cosa depone molto male sull'efficacia e la giustizia del nostro sistema penale. L'assassino amico dei preti spero resti a vita in Inghilterra perchè se ce lo restituiscono lo mandiamo subito in semilibertà ad ammazzare qualcunaltra.
I detenuti in attesa di giudizio dovrebbero avere un percorso extra carcerario del tipo:
1 - quelli pericolosi e con pericolo di evasione controllo duro in carcere per non condannati;
2- i clandestini che accettano di tornare nei loro paese di origine, di farsi tatuare un numero sul braccio e di impegnarsi a non farsi vedere più dovrebbero essere rispediti in patria con un provvedimento di polizia senza andare davanti ad un giudice;
3- quello in attesa di giudizio, ma non pericoloso e senza precedenti, agli arresti domiciliari con un agente di polizia come tutore che ne controlli i movimenti. Se lo becca in giro torna in carcere.

Ma niente amnistia, non è simpatico vedere libero quello che ti ha fatto un grave danno.

29 commenti:

Marcello42 ha detto...

Arci, ma che brutta la proposta 2!

Tutto ciò che riporta a pratiche naziste non dovrebbe essere nemmeno essere preso in considerazione.

Arci ha detto...

è vero, caro Marcello, il tatuaggio è una brutta cosa. Per questo dovrebbe essere conseguente ad una scelta e non imposto. Si potrebbe pure fare in un luogo nascosto del corpo.Che ne so? tra le dita dei piedi.
Purchè sia possibile identificare il graziato espulso.

Marcello42 ha detto...

Forse non saranno così immediate da verificare, ma le impronte digitali dovrebbero bastare. E qualcuno, non so perché, aveva progettato di schedare anche le impronte dei piedi.

Ma niente tatuaggi, please!

Arci ha detto...

non piacciono neanche a me, ma non mi viene altro in mente che possa essere controllato d un vigile per strada.

Senza il controllo non sarà possibile rilscisrli.

barbara ha detto...

Il tatuaggio non è "una brutta cosa": è una cosa che è immondo farsi venire in mente. Talmente immondo che l'averlo evocato rende impossibile qualunque altro genere di commento a questo post.

Arci ha detto...

non è un po' meno immondo se volontario ? se uno può scegliere tra carcere e tatuaggio ?

Marcoz ha detto...

Il problema, caro Arci, non sta tanto nel tatuaggio (sappiamo che con la moderna tecnologia è possibile "tracciare" gli individui con tecniche diverse e meno appariscenti, non molto più onerose di quanto proponi tu), tatuaggio che, comprensibilmente evoca scenari terribili e suscita istintiva repulsione. Il punto è che non è accettabile l'impegno "a non farsi vedere più" in cambio della libertà.
È una limitazione accettabile solo a titolo temporaneo, se non ci si trova di fronte a reati tali da richiedere un simile provvedimento.
E il "reato" di clandestinità non mi sembra così grave da prevederlo.

Arci ha detto...

caro MARCOZ, accolgo con sollievo le tue nuove tecnologie, anche se sospeto che non stiano bene a Barbara, forse a Marcello si.

Non mi esprimo sul reato di clandestinità voluto da Bossi e da Fini (campione della sinistra il secondo, corteggiatissimo dalla sinistra il primo). Parlo del reato che c'è e che comporta, nelle nostre carceri, la presenza di migliaia di africani che sarebbero contenti di andarsene a casa, assumere quell'impegno e riprovare magari in Grecia o in Spagna. Penso sarebbe preferibile così che starsene in carcere in 8 per cella; preferibile per loro e per noi.
Mi limito alla soluzione pragmatica del problema del sovraffollamanto, non di altro.

Marcoz ha detto...

Vorrei chiarire: al di là del tipo di strumento adottato, meno siamo "catalogati", meglio è.

Simone ha detto...

Arci, si svegli il sole e´altro.
Il reato ci clandesstinita' e´stato dichiarato illegittimo dalla Corte di giustizia della UE.
E´contrario al diritto comunitario arrestare i clandestini!

http://www.altalex.com/index.php?idnot=14089

Oltre tutto siccome i succitati sono degli stolti non si sono resi conti che se si istituisce un reato si deve pure prevedere un eventuale processo per detto reato e quindi si deve concedere il visto per motivi giudiziari a chi e´sotto processo.

Lei che e´tanto garantista mi spiega perche' lo e´cosi poco con i clandestini??
Non sara' che il suo garantismo va bene solo per chi entra in carcere in giacca e cravatta??

Soluzione al sovraffollamento: legalizzare le droghe: avremo spazio a sufficienza per rinchiudere chi vogliamo oltre che affamare il crimine organizzato.
The Economist, noto foglio comunista, son anni che lo sostiene ma si sa i comunisti son brutti i cattivi.

Arci ha detto...

caro MARCOZ, il "meno siamo catalogati e meglio è" lo condivido.
Mi limito a trovare una soluzione che sia meno peggio che stare in carcere.

Arci ha detto...

tranquillizzati SIMONE, sono garantista anche con i clandestini. Nessuno dovrebbe stare in carcere prima della condanna. Propongo una custodia solo per i pericolosi.

Sul proibizionismo ho molti dubbi.

Simone ha detto...

"Sul proibizionismo ho molti dubbi." che vuol dire???

Arci ha detto...

vuol dire che non sono sicuro che liberalizzando le droghe finirebbe lo spaccio e la criminalità legata alle stesse. E non sono sicuro che i giovani, dopo le tante fregature che già hanno preso, siano incoraggiati a drogarsi, tanto è consentito.

Simone ha detto...

qualcosa di piu' che la sua opionione per giustificare la sua tesi no?

sta di fatto che nel 2006-8 i detentui per droga e reati connessi sono satati piu di 55.000.....
per non dire di quei 15.000 detenuti tossicodipendenti attualmente in carcere...

(comunque e´ interessante che le tue risposte siano sempre parziali...quello a cui non hai da rispondere semplicemente lo ignori...ottima tecnica, potresti essere un politico di successo)

Cachorro Quente ha detto...

o.Secondo me questo post avrebbe più valore se fosse corredato di dati e statistiche sui tassi di recidiva dei criminali indultati, che hanno scontato l'intera pena in carcere o che hanno ottenuto qualche forma di scarcerazione precoce.

L'indulto e l'amnistia sono soluzioni "una tantum" che, per forza di cose, non risolvono niente ma possono diventare atti dovuti quando la carcerazione va contro il rispetto dei diritti umani (per quanto grave possa essere la colpa dei detenuti; tanto più per quelli in attesa di giudizio).

L'assurdo tasso di incarcerazione dei reati connessi alla droga è un problema di per se, nell'ambito del proibizionismo che ormai non solo l'Economist, anche gli oltranzisti dell'agenzia sugli stupefacenti dell'ONU (tipo Arlacchi) ammettono aver fallito. L'abuso di droga è un problema medico e la sua gestione poliziesca è stata uno dei più eclatanti errori del secolo scorso.

La soluzione del sovraffollamento carcerario non può che passare per
a) sviluppo di pene alternative al carcere
b) depenalizzazione dei reati più lievi connessi alla droga
c) facilitazione dei meccanismi di espulsione dei clandestini incarcerati per altri crimini (senza pratiche medievali e umilianti come i tatuaggi, di cui sinceramente non vedo il motivo).

Oppure, naturalmente, si potrebbero costruire altre carceri... per finire come gli USA dove il tasso di incarcerazione è il più alto del mondo occidentale e compete per il titolo mondiale. Che è come dire, quando non posso più buttare la polvere sotto il tappeto, compro un altro tappeto.

Arci ha detto...

caro CQ,non sono per niente d'accordo; tranne che sul fatto che indulto e amnistia non servono a nulla.

I clandestini condannati per altro reato non vanno espulsi se non dopo aver scontato la pena.
Sulla depenalizzazione delle droghe ho già espresso i miei dubbi.
L'alternativa al carcere l'ho indicata.

E' necessria una tecnica di riconoscimento immediato altrimenti il clandestino espulso torna con la barca successiva.

Arci ha detto...

caro SIMONE mi basta l'opinione che mi sono fatta. Gli studi li lascio alle università e ai giornali.

Simone ha detto...

Perfetto prendo atto che tu ragioni di cose che nonsa sai senza nessun ragionamento e poi parli della mi alogica...ti consiglio di leggere il sesto capitolo del Vangelo di Luca potrebbe esserti utile...

Mai sentito parlare delle impronte digitali????

Cachorro Quente ha detto...

@ Arci

a) Sui clandestini mi sono espresso frettolosamente. E' chiaro che chi uccide o stupra o rapina banche non può cavarsela con l'espulsione. Ma siamo sicuri che ci convenga tenere in carcere per 6 mesi o anche di più tutti gli immigrati clandestini arrestati per furto di motorino o spaccio di droga al dettaglio? Non sto facendo un discorso umanitario, ma utilitario.

b) sull'alternativa al carcere: d'accordo, ma non concordiamo sui destinatari. Solo chi è in attesa di giudizio? Il carcere ha un discreto potere di deterrenza, ma scarsa capacità riabilitativa (di nuovo: non parlo [solo] in termini umanitari, ma utilitari) e richiede risorse economiche rilevanti. Con la retorica di "è stato condannato a 7 anni ma dopo 3 è già fuori!" non si risolve il problema più che con l'indulto.

c) sul tatuaggio continuo a non capire bene. Tu sei un clandestino, io ti espello. Tu torni in Italia: o lo fai con un permesso di soggiorno, ma a quel punto devi identificarti e quindi posso negarti in partenza il permesso, o lo fai da clandestino e quindi di sapere che ti ho già espulso in precedenza che me ne frega?

d) sul problema del proibizionismo ognuno ha le sue idee; ti consiglio però di ascoltare anche l'altra campana, in particolare di recuperare se puoi le issues che ha dedicato alla questione l'Economist.

Arci ha detto...

per identificare una persona con le impronte digitali devi fermarlo, portarlo in questur, prendere le impronte e attendere l'identificazione.
Il poverino perde almeno mezza giornata.

Invece ci vuole l'identificazione immediata, per strada.

Arci ha detto...

caro CQ, vediamo una questione alla volta:
a- quei sei mesi di carcere sono una discreta deterrenza, specie in 8 per cella;
b - alterntiva solo per chi è presunto innocente. Chi è stato condannato deve scontare tutta la pena. Siamo ridicoli perchè la pena da noi non è certa. Deve finire.
c- se sei clandestino e scegli l'espulsione invece che la pena ti rimane un debito. Se ritorni clandestinamente ti sconti la vecchia pena e la nuova.
d- l'altra campana la sento da anni su Radio Radicale. E non mi ha convinto.

Simone ha detto...

https://www.google.com/search?pq=fingerprint+portable+reader&hl=it&sugexp=ppwe&cp=31&gs_id=r&xhr=t&q=fingerprint+portable+reader+mobile&client=firefox-a&hs=4RR&rls=org.mozilla:it:official&gs_sm=&gs_upl=&bav=on.2,or.r_gc.r_pw.,cf.osb&biw=1429&bih=676&um=1&ie=UTF-8&tbm=isch&source=og&sa=N&tab=wi&ei=_bDvTszmIc334QSo5tT6Bg


aggiornati caro Arci....
io invece che tatur+are i clandestini imporrei un bel tatuaggio in fronte per i tangentisti, corrotti, corruttori, consussori esavori ecc anche se prescritti....(e anche se il fatto noncostituisce piu' reato...)
Una bella scritta in fronte: LADRO chissa magari gli italiani si sveglieranno!

(ovvio basta una volta perche altrimenti per certi figuri antrebbero tatuati dalla testa ai piedi...)

Arci ha detto...

belli quei giochini. quanto costano ? per attrezzare tutti gli agenti d'Italia ce la facciamo con un'altra manovra?

Cachorro Quente ha detto...

"a- quei sei mesi di carcere sono una discreta deterrenza, specie in 8 per cella;"

Se come deterrenza bisogna utilizzare situazioni illegali di sovraffollamento, perchè non le punizioni corporali?
10, 20 o 30 frustate, costano molto meno dell'incarcerazione allo stato e hanno sicuramente un effetto riabilitativo maggiore (prendi un piccolo spacciatore, lo metti 6 mesi in una cella da otto persone, se sopravvive te ne esce fuori che è un criminale incallito).

"b - alterntiva solo per chi è presunto innocente. Chi è stato condannato deve scontare tutta la pena. Siamo ridicoli perchè la pena da noi non è certa. Deve finire."

Quindi per chi è condannato dev'esserci solo la pena detentiva. Senza possibilità di sconti, neanche quelli previsti per legge... a questo punto direi di sgomberare la Sardegna e farne una colonia penale che facciamo prima.

"d- l'altra campana la sento da anni su Radio Radicale. E non mi ha convinto."
Vabbè, ma ci si può anche aggiornare... la legalizzazione per i radicali è una vecchissima campagna che ormai ha qualcosa di religioso, io non parlo dei monologhi di pannella, parlo di studi costo-efficacia, parlo di statistiche sugli ultimi cento anni di war on drugs...

Simone ha detto...

http://coordinamento.mininterno.it/pubblicazioni/polizia.htm


"Per rendere sempre più veloce il riconoscimento delle persone controllate ed accelerare le procedure di identificazione attraverso la rilevazione delle impronte digitali, è stato, altresì, realizzato, con il cofinanziamento della Comunità Europea nell’ambito del Programma operativo "Sicurezza per il Mezzogiorno", il "Sistema SPAID" (Sistema Portatile Assunzione Impronte Digitali)."

Pare che Monti debba inventarsi un'altra scusa per fare una nuova manovra.

Arci ha detto...

caro CQ, torna all'oggetto del post. Sono riflessioni alternative al sovraffollamento ... non sono un fautore dello status quo.

Arci ha detto...

caro SIMONE, non è che mi sia innammorato del tatuaggio, anzi, mi fa pure un po' schifo. Ma ci vuole un sistema certo di identificazione se il detenuto/clandestino vuole uscire e accetta l'espulsione. Ogni sistema che funzioni davvero mi sta bene.

Thorgen ha detto...

Per i nemici dello Stato che hanno commesso stragi e al momento della condanna hanno un'età per la quale sono ormai irrecuperabili al consorzio civile, suggerisco la pena di morte, alla stregua dell'"hostis publicus" nella legislazione romana. Idem per chi ammazzato bambini e sia sano di mente, come quello che ha ucciso Tommaso Onofri.