lunedì 10 maggio 2010

la metafora dell'esercizio di matematica

Il giovane studioso di filosofia, di cui ho detto 2 post or sono, ha tenuto la sua relazione su FEDE E RAGIONE. I consensi del pubblico sono stati unanimi ... anch'io ho fatto la mia bella figura di scopritore di talenti.


Ma oltre a vantarmi voglio riferire, a chi di voi è interessato, di una metafora molto efficace che Alessandro De Cesaris ha proposto.
La ricerca filosofica della verità è come un esercizio di matematica, in cui uno studente si cimenta alla ricerca del risultato. Il filosofo credente però è come lo studente che ha già il risultato davanti agli occhi (la rivelazione del suo dio). Quindi la sua ricerca porta alla verità rivelata, ma non è così semplice. Egli si comporta come  lo studente di matematica che credesse ciecamente nell'esattezza del risultato pubblicato, per cui, nel caso che un errore di stampa avesse colpito tale risultato e, quindi, lo svolgimento  del suo compito portasse ad un risultato (giusto) diverso da quello del libro, egli crederebbe comunque al libro.


Sottometterebbe, cioè, il proprio intelletto alla credenza.
E' una metafora che spiega tutto, no ?

22 commenti:

Marcoz ha detto...

Non solo.

Una citazione:
«È un errore capitale teorizzare prima di avere i dati. Senza accorgersene, si comincia a deformare i fatti per adattarli alle teorie, invece di adattare le teorie ai fatti.»
(Arthur Conan Doyle)

e un video, che son di fretta.

Saluti

Arci ha detto...

grazie MARCOZ, questo video è una delizia. Feyerabend ne sarebbe entusiasta !!

barbara ha detto...

Sarà che sono da sempe allergica alla filosofia, ma non solo la metafora non mi spiega niente, ma non arrivo neanche a capire che cosa dovrebbe spiegare ...

Arci ha detto...

beh, cara Barbara, cerco di spiegarla meglio.
La ricerca filosofica aspira alla verità assoluta (l' episteme). Ma il filosofo credente già la conosce, che cacchio cerca? E' come lo studente che ha già sbirciato il risultato dell'esercizio di matematica.
Bene.Fin qui ci siamo.

Ora cosa accade se il risultato scritto sul libro non è esatto per un errore tipografico? Lo studente "laico" ripete l'esercizio una, due, tre volte e poi capisce e urla: "c'è un errore di stampa !!"

Lo studente "credente", invece, dubita del proprio svolgimento e non della Verità del libro.

Cioè sottomette la sua capacità matematica al "libro".

Così fa il filosofo credente. Se il frutto della sua ricerca contrasta con la Verità rivelata, lui abbandona la ricerca !!

Insomma, se vuoi essere filosofo devi seguire la ragione non la fede.

Gians ha detto...

Il parallelo mi pare talmente corretto che non capisco come mai un mia cara e intelligente ex lettrice non capisca o faccia finta di non capire. Detto questo e in attesa di qualche insulto, ti dirò che il buon filosofo in erba, chiaramente abbia tratto ispirazione da qualche suo maestro, di cui mi spiace ora non ricordo il nome.

Gians ha detto...

Ps, comunque è bravo ad aver citato questa metafora.

Arci ha detto...

GIANS, non provocare Barbara perchè, lo sai, non ha bisogno di essere provocata per riempirti di contumelie. Non le manda a dire (mi è simpatica anche per questo).

PS: tutti hanno dei maestri ;)

metropoleggendo ha detto...

io se il risultato non coincide urlo al complotto

Arci ha detto...

e se qualcuno ti paga casa ? che fai ?

metropoleggendo ha detto...

ringrazio e invito a cena

Arci ha detto...

pensavo che te ne andassi di casa sconvolta

Arci ha detto...

su skype ?

il mio nome è mai più ha detto...

E' una metafora decisamente interessante. E rende perfettamente l'idea.
Il tuo amico filosofo è single?
:)

Arci ha detto...

cara N, il mio amico 21enne cambia fidanzate più frequantemente delle camicie ;)

Mella ha detto...

OK, prendo atto che c'è l'assoluta certezza che esiste una verità assoluta che il filosofo non credente un giorno raggiungerà. Auguri e figli maschi. Quanto a me, che sono una bimba ritardata, continuo a non capire che cosa l'intelligentissima metafora - decisamente troppo intelligente per me - pretenderebbe di spiegare.

Arci ha detto...

cara Barbara, insomma la ricerca filosofica (che probabilmente non troverà mai nulla, su questo posso convenire) si basa sulla ragione. La fede, non solo non aiuta, ma può portare fuori strada.
Questo è tutto, non si pretende di più.

Chi interpreta l'esistenza sulla base di verità rivelate, è inutile che si sforzi nel cercare conciliabilità con la filosofia (come Tommaso voleva fare conciliando cristianesimo e aristotelismo).

Anche Spinoza, nel campo ebraico, giunse a queste conclusioni e fu cacciato dalle sinagoghe.

Solo nell'Islam non ricordo filosofi razionalisti ... forse provvede la scimitarra prima che si sappia.

Mella ha detto...

1. Prima di parlare di ragione tu parli di "verità assoluta". Esiste? Che roba è? Di che cosa stai parlando?
2. Per quale strana ragione uno debba perdere il proprio tempo a discutere su che cosa credono o non credono gli altri è una cosa che, anche se mi fossero concessi ottomila anni di vita, dubito seriamente di arrivare mai a capire. Meno che mai potrò arrivare a capire per quale ragione si dovrebbe andare a ficcare il proprio nasaccio in quello che credono o non credono gli altri: saranno cazzi loro, o no?

Arci ha detto...

cara BARBARA, la filosofia - dal VI secolo a.C. - cerca la VERITA' nel senso di dare spigazioni alla nostra eistenza e al mondo che ci circonda, alternative a quelle del Mito (e, successivamante, delle religioni).

Ognuno è libero di credere in quello che gli pare, ci mancherebbe. Se ci fai caso io non critico mai le credenze altrui.
Dico solo che la credenza mal si concilia con la ragione. Così mi pare, fino a prova contraria.
;)

Efesto ha detto...

Non credo che la metafora sia così corretta se lo studente si pone l'obiettivo di ricercare la verità e non di seguire pedissequamente i dettati dell'istituzione ecclesiastica.
Taluni hanno percorso questa strada in passato e ne hanno pagato le conseguenze. Però la civiltà è andata avavti e la gerarchia ha dovuto riconoscere i propri errori.

Arci ha detto...

la gerarchia, cara EFESTO, nella metafora non entra. Il "risultato" è l'oggetto della rivelazione.
Ricordo di esserti debitore di una curiosità su Bellarmino. Provvederò - ciao P

Mella ha detto...

Dare spiegazioni alla nostra esistenza? Ed esiste una spiegazione alla nostra esistenza che sia la VERITÀ? Anzi, per usare le tue parole, LA VERITÀ ASSOLUTA? Tu mi stai continuando a parlare del sesso degli angeli, ragazzo mio! E come se non bastasse stai anche tentando di spacciarlo per un discorso razionale!

Mella ha detto...

Ah, dimenticavo: tu non critichi le credenze altrui, dici solo che la credenza mal si concilia con la ragione. Cioè ti limiti a dire che chi crede è un imbecille, ma non è che lo critichi, non sia mai!