giovedì 17 dicembre 2009

questo post è un commento per Enne

però potete leggerlo tutti. Si riferisce al post di N che parla delle atmosfere meridionali - anni 60 - evocatele da un film di Rubini.


A cinema ci vado di rado e mal volentieri, per una serie di ragioni. Innanzitutto è difficile trovare posto per la macchina (la sala più vicina è a 6 Km da casa). Poi le poltroncine sono fatte per i normotipi, ma per me sono scomode. Se non trovo posto nella fila del corridoio non riesco a stendere le gambe e mi viene voglia di metterle sulle spalle del signore seduto davanti (solo così sarei comodo). Anche il peso esercita i suoi fastidi se la poltroncina è rigida.
Inoltre spengo il telefonino e sono preoccupato perchè qualcuno potrebbe cercarmi con urgenza e non mi trova per 94 minuti, gli altri dimenticano di farlo e si sentono fastidiosi trilli. Se mi dimentico io mi vergogno quando suona.
Mi viene sete e non posso bere, vorrei sgranocchiare qualcosa ma odio i pop-corn (perchè a cinema si devono mangiare per forza i popo-corn?).


La sala è troppo calda o troppo fredda, dipende da quanta gente c'è.


Insomma sto meglio a casa, così vedo i films quando escono sul DVD. Nella mia poltrona reclinabile col poggiapiedi, se squilla il telefono metto in pausa ecc.ecc.


Quindi questo film di Rubini lo vedrò l'anno prossimo. Ma allora cosa dirò delle atmosfere di N ?

8 commenti:

gians ha detto...

Ma sei entrato in un cinema o in un girone dantesco? ;)

Arci ha detto...

l'inferno, caro GIANS, lo temo lastricato di posticini ,,,,

Gians ha detto...

Sai caro mio, in effetti il calore di quei posticini non dispiace mano a me, sempre meglio di quelle nuvole sempre troppo ventilate. Detto questo, torno al post, il cinema (ma sai, di questo campo) va visto come momento di intrattenimento, di svago, quel che si dice mettere il naso fuori casa, pensa è uno di quei luoghi in puoi andare da solo, senza essere additato come un povero cristo seduto il sabato sera a mangiare una pizza parlando tra te e te. Un momento in cui telefoni e citofoni stanno in pausa e la mente recepisce solo le emozioni di un autore e un regista hanno saputo o meno trasmetterci. Ti sfido ad avere le stesse sensazioni stando a casa davanti alla tv.

Arci ha detto...

caro GIANS ne faccio solo una questione di comodità, se smontassero una fila si e una no di poltroncine e mi dessero un cuscino e un poggiatesta ... ci andrei 3 volte a settimana. Ma mai da solo, le persone sole a cinema sono ancora più tristi di quelle sole a ristorante, che almeno si giustificano se si trovano fuori dalla loro città.

Quelli soli a cinema non hanno trovato nemmeno la compagnia di un cane (fatti salvi critici e cinefili). C'è sempre un'eccezione ;)

il mio nome è mai più ha detto...

Arciiiiiiiiiiiiiiiii.
perdono perdono, ma oramai il mio "essere sul blog" è qualcosa di aleatorio.
Potrei smontare i tuoi punti uno per uno, a parte quello dell'altezza. Insomma: mio fratello è 1,90 e al cinema ci va.
Certo, io che sono nana non ho problemi.
E non li ho col cellulare, che spengo, magari avvertendo prima chi potrebbe cercarmi (mio figlio, mia madre et similia).
A me piacciono i popcorn caramellati, ma al WV non ci sono (Gians, tiè).
Al massimo compro un gelato, e quasi mai mi capita di avere sete. Poi, diomio, se mi venisse potrei sempre comprare una bottiglietta d'acqua (o, magari, portarmela direttamente).
Ok per i dvd, ma vuoi mettere la magia del surround, la grandezza delle immagini, quella sensazione (bellissima) di essere proiettati quasi in un altro mondo?
...........
Ti ho convinto?
:p

Arci ha detto...

si, mi hai convinto ;))

enne ha detto...

Bene: questa giornata non si è conclusa invano. :)))

gians ha detto...

Null'altro da aggiungere, ha detto tutto Enne, e sempre a lei prometto, che a breve troverà i pop caramellati in due differenti gusti. :))