giovedì 5 novembre 2009

  .... il crocifisso non genera nessuna discriminazione. Tace. E' l'immagine della rivoluzione cristiana, che ha sparso per il mondo l'idea dell'uguaglianza fra gli uomini fino allora assente.
La rivoluzione cristiana ha cambiato il mondo. Vogliamo forse negare che ha cambiato il mondo? Sono quasi duemila anni che diciamo "prima di Cristo" e "dopo Cristo". O vogliamo forse smettere di dire così?
Il crocifisso non genera nessuna discriminazione. E' muto e silenzioso. C'è stato sempre. Per i cattolici, è un simbolo religioso. Per altri, può essere niente, una parte dei muro. E infine per qualcuno, per una minoranza minima, o magari per un solo bambino, può essere qualcosa dì particolare, che suscita pensieri contrastanti. I diritti delle minoranze vanno rispettati.
Dicono che da un crocifisso appeso al muro, in classe, possono sentirsi offesi gli scolari ebrei. Perché mai dovrebbero sentirsene offesi gli ebrei? Cristo non era forse un ebreo e un perseguitato, e non è forse morto nel martirio, come è accaduto a milioni di ebrei nei lager?
Il crocifisso è il segno del dolore umano. La corona di spine, i chiodi, evocano le sue sofferenze. La croce che pensiamo alta in cima al monte, è il segno della solitudine nella morte. Non conosco altri segni che diano con tanta forza il senso del nostro umano destino.
Il crocifisso fa parte della storia del mondo.




Sono le parole di una scrittrice ebrea ed atea. Le ho solo ricopiate ..... ben diverso il giudizio del presidente dell'Unione Musulmani d'Italia, Adel Smith: colui che definì il Crocefisso "un cadaverino inchiodato a due pezzetti di legno e lesivo dei bambini musulmani che frequentano le scuole italiane".

A volte si parla di religioni monoteiste mettendo tutto insieme. Ma se si guarda bene si colgono le diversità sul piano della cultura, della sensibilità, della tolleranza.

23 commenti:

Bastian Cuntrari ha detto...

Sai Arci, non sono troppo d'accordo con te...
Una volta, a scuola (anch'io sono come te una over 50, purtroppo...), avevamo il crocefisso in tutte le aule, e non abbiamo mai provato "fastidio". Ma è pur vero che - allora - eravamo tutti battezzati, comunicati, cresimati, etc., e non avevamo (almeno io, non ne avevo) compagni di scuola di altre razze e di altre religioni. Né, parlo ovviamente solo per me, avevamo genitori troppo sensibili ad una educazione laicista: siamo stati battezzati, comunicati e cresimati perché si usava così, e non per profonda convinzione religiosa. I miei, ad esempio, non andavano a messa la domenica...

Ora anche quel mondo è cambiato: spesso si dà facoltà ai giovani di comunicarsi o cresimarsi più tardi, quando sia asseverato il convincimento. E non solo per una "tradizione" che sta perdendosi: i miei nipoti sono andati in chiesa solo per il catechismo che li ha preparati alla comunione e alla cresima e mai più dopo, se non per un anno o due.

Se oggi nelle scuole di ogni ordine e grado ci sono ragazzi che professano altri credo e possono essere "turbati" da quell'icona che ha un significato esclusivamente per i veri credenti, ritengo possa essere un tangibile segno di civiltà il rimuoverlo. Potremmo così anche dare una lezione di "cristiana tolleranza": tanto, chi veramente crede, penso il crocefisso lo porti nel cuore.
Ciao.

Arci ha detto...

caro BASTIAN, sono fondamentalmente d'accordo con te. Anche la mia condizione nei confronti della pratica religiosa coincide con la tua.
Quanto al crocefisso, penso che se qualcuno ritenga di rimuoverlo per timore di turbare gli innocenti può essere giusto dargli la libertà di farlo.
Ma l'effetto della sentenza è l'OBBLIGO di rimuoverlo. Obbligo che mi pare sia fondato su argomenti poco convincenti e foriero di conseguenze peggiori del male che si vorrebbe evitare.
Ma io volevo porre l'accento non tanto sulla condivisione della sentenza quanto sulla sensibilità ci certi credenti in paragone ad altri, credenti e non. Mi hai capito benissimo.
grazie della visita

medita partenze ha detto...

crocefisso o no, la chiesa ha gli anni contati: basta vedere quanti ragazzi adolescenti la frequentano o si definiscono cattolici. Il problema è la lotta per il mantenimento delle rendite di posizione, di cui la battaglia per il crocefisso è cruciale, ancora pià delle battaglie cosiddette per la vita...

Marcoz ha detto...

Le considerazioni della scrittrice sono fuori fuoco: http://bioetiche.blogspot.com/2009/11/identita-crocifissa.html

Poi aggiungo stimoli per eventuali riflessioni:
un altro link http://www.chiesavaldese.org/pages/archivi/index_commenti.php?id=1008
e, a proposito di significati dei simboli, un'immagine significativa: http://www.storace.it/wp-content/uploads/2009/03/papa.jpg

Arci ha detto...

sei ottimista anche tu, caro MedPar. Avrà forse i secoli contati ;))

Marcoz ha detto...

Ah, dimenticavo! Il tale che poi hai citato è un pirla.

Arci ha detto...

caro MARCOZ rimaniamo sulle nostre posizioni con la differenza che io mi auguro di avere torto ;))

Arci ha detto...

quale tale avrei citato? quello del cadaverino?
Sono i Pirla i più pericolosi. Nel 20 dicevano che Nussolini era un Pirla.

Marcoz ha detto...

Sì sì, lui lui.

il mio nome è mai più ha detto...

Toc toc...Medea bussa...
Ho trovato illuminanti le parole della scrittrice atea ed ebrea. Semplicemente ovvie, logiche, serene.
Naturalmente mi riservo di seguire i link indicati qua e là, ma continuo imperterrita a ripetere che, io, agnostica, davanti ad un crocifisso non ho mai avuto le convulsioni. E la sentenza, così impositiva, mi pare tutto fuorchè liberale.
Magari ci risentiamo quando l'avrò letta.
Ciao Arci. :-)

Arci ha detto...

Ciao N, ma vedi se noi agnostici dobbiamo difendere il diritto dei cattolici e le circolari del ministero? ;))

il mio nome è mai più ha detto...

:-)
Capita.
E mi è anche toccato difendere il crocifisso, cioè il suo diritto a starsene appeso ad un muro, anche con un insegnante di religione in verità parecchio atipico.
Mi dimetto da essere pensante.

Arci ha detto...

mahari fosse possibile ... mangiare, bere, sc_____ e non capire niente !!

Ugolino Stramini ha detto...

Cosa mi sono perso! Non ho tempo per leggere tutto, purtroppo, ma mi risulta da fonti attendibili che la sentenza condanne solo il governo a pagare i danni morali ad una persona e non disponga nulla in merito ai crocifissi appesi; va da sè che un governo responsabile, fatto salvo l'innegabile diritto al ricorso, e soprattutto se verrà respinto, dovrebbe staccarli, altrimenti di risarcimenti così ne dovrebbe pagare parecchi, e la Corte dei Conti non potrebbe essere molto tenera con i diretti responsabili, che sono i presidi, tra l'altro.

Nel merito, i simboli religiosi, come quelli politici o sportivi, sono forme di espressione del pensiero, e quindi diritti individuali indisponibili; e non voglio neanche sentire la stronzata (!) che allora dobbiamo censurare il Duomo e la Pietà, perchè anche quelle sono espressioni della libertà del pensiero collettive, tutelate dalla Carta.
Diversa la posizione di uno Stato che non può esprimere alcuna adesione a principi ed ideali che non siano recepiti dalla Costituzione, che in merito è molto chiara, sia sul profilo laico della Repubblica che sulle distinzioni basate sulla religione. Le aule scolastiche e giudiziarie sono luoghi dove lo Stato esprime forse il massimo della sua essenza, e non può farlo con addoso qualsivoglia vessillo di parte; non dimentichiamo che la norma regolamentare che lo dispone è una norma dello stato fascista.

Se qualcuno ritiene che la Carta in tal senso sia carente non ha che da farsi promotore di una riforma costituzionale; con l'Unione Europea gli è andata male, ma i giochi non sono chiusi.

gians ha detto...

Arci, è vero che la croce è un simbolo incancellabile, sfido un Mussulmano moribondo a non salire su una ambulanza della Croce rossa, ma non è questo il punto, per certi versi siamo d'accordo, ma non sulla opportunità che i Mussulmani ne trarrebbero dall'eliminazione dei cristi dai luoghi pubblici. Vabbè, oramai la mia posizione la conosci.

Arci ha detto...

dico anche a te, caro UGOLINO, che con questo post non volevo parlare della sentenza ma dell'atteggiamento civile e culturale di persone con diversi orientamenti, di credenti e non.

Mi rifiuto di difendere Chiesa e simboli, ma - come Bersani (udite, udite) - difendo il buon senso. ;))))

Arci ha detto...

idem per te, caro GIANS ;))

Anonimo ha detto...

OT

ti ho scritto una email. ;)

Anonimo ha detto...

E comunque caro Arci la sentenza non obbliga la rimozione dei crocifissi. Obbliga lo stato italiano a pagare i danni morali a chi si sente disriminato.
Ma se l'italia entro tre mesi fa ricorso e perde, in quel caso l'italia rischia di essere espulsa dalla Commissione Europea (che non è l'Unione Europea).

Arci ha detto...

Caro FABRISTOL, non ho letto la sentenza e mal volentieri sono entrato in queste discussioni. Questa Europa, così come l'hanno tirata su i governi europei non mi piace perchè non serve a niente. Ha fatto solo una serie di vincoli che agevolano gli affari di alcune imprese. Non riesce a darsi una politica estera comune né un esercito comune. Il Trattato di Lisbona non si capisce cosa comporti e a molti (tra quelli che hanno potuto votarlo) non è andato giù.
Adesso nella scelta dei rappresentati si punta a personaggi di basso profilo.

Il sogno di Mazzini e poi di Spinelli era ben altra cosa.
L'unica cosa buona è stata l'Euro, a questo punto si possono conservare le istituzioni di Francoforte e chiudere le altre. Per ricominciare daccapo. Però partendo dal basso, ogni trattato dovrebbe essere ratificato dal 60% degli europei (non stato per stato). Non quei casini li.

E della Corte potremmo impipparcene. ;)

gians ha detto...

Arci certo che il sono di Mazzini era altro, e non credo che contemplasse nemmeno le ingerenze della chiesa. ;) vabbò, per quanto mi riguarda l'argomento mi pare snocciolato a fondo.

Arci ha detto...

caro GIANS, nella Costituzione della Repubblica Romana, scritta essenzialmente da Mazzini, quella cattolica era religione di Stato.
Eppure lui aveva appena cacciato il Papa.

Le ingerenze dei clerici sono una cosa (pessima) ma le religioni sono tutt'altro, e molto importanti.

Effettivamente l'argomento è snocciolato. Vado a proporre qualche foto della mia isola. ;)

IL LAICISTA ha detto...

Quando l'autrice del post e tu stesso mi spiegherete come è perché ci debba essere un solo simbolo ad esclusione degli altri, compresi eventualmente quelli atei, forse sarò disposto a riconoscere il buon senso che tu attribuisci a posizioni simili.

Per il momento prendo atto che ci sono cittadini di serie A, i cattolici, che possono vedere esposti i propri simboli in edifici statali che sarebbero la casa di tutti, non solo di qualcuno, e cittadini di serie B che, al contrario, non hanno gli stessi diritti.

In Iran sarebbero d'accordo con voi :))