Portnoy è un ebreo americano di madre polacca, di 33 anni. Leggiamo il suo monologo rivolto allo psicanalista. Esamina la propria vita condizionata (così vuol farci credere, così si giustifica) dalla mediocrità paterna - un assicuratore vittima di dirigenti cristiani - e dall'invasiva personalità dominante della madre, ebrea polacca casalinga dedita alla casa e alla famiglia.
Reagisce rifiutando la religione e vivendo una sessualità anomala per un bravo ragazzo ebreo. Dalla prima adolescenza è un onanista ossessivo, interessato alle ragazze bianche, anglosassoni, cristiane. Frequanta anche prostitute, di origine italiana.
Rivolge le sue brame (la bramosia è un desiderio al di là dell'arrapamento) alle pericolose ragazze wasp, bionde con un bel nasino, con le quali, comunque, non riesce ad instaurare rapporti sentimentali, ma solo ad appagare le voglie sessuali. Si relaziona con la studentessa intelligente e colta, con la ragazza di buona famiglia, perfino con una modella bellissima, troia ed ignorante.
Ma nessuna di queste dura. Con loro solo sesso acrobatico, non si innamora di nessuna di loro.
Vorrebbe avere un famiglia, dei figli, vivere come i maschi ebrei sani, che sanno divertirsi. Ma non ci riesce.
Rifiuta la religione, le usanze e la mentalità ebraica. Non approva il manicheismo per cui l'ebreo è sempre giusto, virtuoso e vittima del mondo, mentre i gentili sono sempre falsi, disonesti e persecutori.
Non per simpatia verso i gentili, tutt'altro. Soffre l'antisemitismo che preclude una carriera soddisfacente al padre, che li isola in un quartiere ebraico. Vuole avere le ragazze dei cristiani per punirli, per infliggere loro pratiche sessuali degradanti. Però capisce che non sia possibile cercare l'uguaglianza riservando solo alla propria etnia tutte le virtù. Mette in discussione tutto.
Lo fa perchè è intelligente e colto, e ne soffre, avvolto nella sua nevrosi.
lunedì 9 gennaio 2012
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30 commenti:
Purtroppo anch'io, come te, l'ho letto che ero già in età. Avrei dovuto leggerlo quando ero nei miei anni 20.
è proprio così, caro ERASMO. Può essere utile ad un giovane. Ma molti giovani, specialmente oggi, non lo capirebbero.
Certe cose divengono chiare con una notevole prospettiva. Non ti pare?
Io ho provato più di una volta a leggere Philip Roth, ma proprio non ce la faccio, lo trovo semplicemente illeggibile. L'orgia di Praga, per esempio: non ne ricordo assolutamente niente, tranne che è una boiata pazzesca. Non mi lascia tracce, tranne noia e fastidio, e un po' di disappunto per il tempo buttato via (sì, lo so, adesso mezzo mondo mi accuserà di lesa maestà e blasfemia, ma non ci posso fare niente. E' incapace di scrivere perfino quasi peggio di Moravia)
cara BARBARA, io ho letto solo questo e Pastorale Americana che rileggerò perchè non ricordo più nulla.
Moravia possiamo disprezzarlo meglio perchè lo leggiamo in italiano. Roth potrebbe esserci sgradito per colpa del traduttore. Del lamento ci sono due traduzioni e questa che ho letto è la seconda, forse migliore della prima.
Ero proprio curioso di sentira la tua opinione in merito, sia sull'osservanza della tradizione sia per il viaggio in Israele da cui tu sei ritornata certamente più entusuasta di Portnoy.
Beh, sai, una cattiva traduzione può essere penalizzante, indubbiamente, ma la mia opinione su quel signore è che, semplicemente, non ha niente da dire, come Nanni Moretti, e non c'è traduzione che possa favorirlo o penalizzarlo. E non c'entra né l'osservanza, né Israele, è semplicemente un cretino integrale che non ha niente da dire ma pretende di dirlo lo stesso e per giunta non è neanche capace di dirlo in maniera interessante. Esattamente come Ida Magli. Mentre Lidia Ravera non ha niente da dire neanche lei però lo sa dire in maniera spesso accattivante.
stroncato in pieno il povero Roth, a me è piaciuto
Sta' tranquillo: piace a quasi tutti. Come Nanni Moretti, del resto (ho passato mezza vita a ritenere Michele Placido il peggior cane in assoluto, come attore, dell'intero panorama cinematografico mondiale. Poi ho visto un film di Nanni Moretti e ho dovuto relegare Placido al secondo posto. E i film possono servire come ottimo rimedio per le crisi di stitichezza acuta).
ti trovo un po' incazzata cara BARBARA, non trovi l'olandese commentante?
No, non sono incazzata per niente, semplicemente mi irritano le nullità messe sull'altare, tutto qui.
L'olandese volante no, rimane avvolto nel mistero. Sempre che non sia uno di quelli che vengono a scrivermi speriamo che crepi presto vecchia bagascia di merda insieme a tutti i tuoi ebrei di merda, e io elimino il commento e lui torna dopo tre minuti a riscriverlo, il che spiegherebbe sia l'alta frequenza delle visite, sia la scarsa propensione a manifestarsi.
A me, a differenza di Barbara, Roth piace moltissimo; ho letto quasi tutto, ma l'unico che non mi è piaciuto e che ho lasciato a metà è stato proprio il Lamento. Non so se dipende dall'età (l'ho letto qualche anno fa), ma l'ho trovato insopportabilmente noioso.
In effetti a leggere la presentazione di Arci dà proprio l'impressione di una cosa mostruosamente noiosa, insopportabile, quei frignamenti da stronzetto isterico che invece di alzare le chiappe e decidersi a crescere sta lì a scassare i marroni al mondo intero.
Credo che Lamento risulti sgradito maggiormente alle donne in quanto suona alquanto maschilista, anche considerando che è del 1967;quali mi consigli, tra i libri di Roth, cara FRINE ?
Il problema non è il maschilismo: è IL LAMENTO!!
ho capito BARBARA, potresti anche passarci sopra al fatto che Portnoy non riesca a relazionrsi con le donne perchè le vede solo come fica, tette, culo e bocca (dove assolutamente vuole depositare il suo seme). L'importante, per te, è che invece di lamentarsi agisca.
Ma il poverino cerca di guarire parlando al suo psicanalista. Neanche allora può lamentarsi ?
Lui - che mi ci gioco le palle che è P.R. in persona - ha tutto il sacrosanto diritto di essere un coglione e raccontare le sue coglionate allo psicanalista, ma non di arricchirsi vendendo le sue coglionate. E spero che non vorrai negare a me il diritto di dire che un coglione che frigna è insopportabile.
hai tutto il diritto di disprezzarlo, figuriamoci se te lo nego io
Beh, Pastorale americana è il mio preferito; poi metto La macchia umana e infine Ho sposato un comunista.
Se li leggi, mi piacerebbe sapere cosa ne pensi.
Premesso che faccio sempre più fatica a leggere romanzi, per ragioni su cui qui non vorrei dilungarmi, non posso che consigliarne tre che sono ironicamente autobiografici: Portnoy, Sabbath e la Macchia Umana. Sono autobiografici principalmente perché il protagonista ha la stessa età dell'autore quando li ha scritti.
Li ho letti in inglese. A me pare
che sia il maggiore scrittore americano vivente.
(aggiungo che non mi piacciono moretti e Placido)
cara FRINE, grazie per le segnalazioni. Pastorale Americana l'ho letto nel 2003 e conto di rileggerlo velocemente (cioè saltando gli orpelli inutili, ce ne sono in ogni romanzo figuriamoci in uno di oltre 400 pag) aiutato dalle mie precedenti sottolineature.
La lettura de La macchia umana sarà rovinata dal fatto che ho già visto il film.
Li leggerò e ne parlerò qui. Grazie.
caro ERASMO mi incuriosisce la tua idiosincrasia progressiva per i romanzi. Io, al contrario, ultimamente mi scoccio di leggere saggi.
Aggiungerò anche Sabbath e così per un paio di mesi sarò in compagnia di Roth. La tua stima nei suoi confronti è abbastanza condivisa, anche fra coloro che non apprezzano Nanni e Michele (eroi della Cultura di sinistra).
Per inciso Caro diario e La stanza del figlio mi sono piaciuti, gli altri no.
Diciamo che faccio fatica a leggere i romanzieri contemporanei. La ragione principale è che con loro mi viene da mettermi nella propettiva dello scrittore, e mi pare sempre più spesso di cogliere furbizia e operazioni meramente commerciali. può darsi che questo si applichi a autori di tutti i tempi, ma, a parte che il tempo ha fatto la sua selezione, anche un romanzo "commerciale" (per esempio un francese dell'ottocento) è in fondo un libro di storia.
ti capisco, caro ERASMO. La letteratura contemporanea non è un gran che. Ma io avevo capito un'altra cosa, che col tempo il "genere" ti era venuto a noia e preferivi la saggistica.
Io cosa rischio se dichiaro apertamente che non solo amo moltissimo Roth (anche se certe prurigini sessuali le potrebbe lasciar perdere, ma glielo perdoniamo) ma ho adorato "La Ciociara"? =)
non rischi molto, cara CAMI. Ti poni agliantipodi di Barbara, ma non è un grosso problema.
E' bello che ciascuno abbia gusti diversi ed ami cose diverse.
Per me entrambe le posizioni sono rispettabili, mi colloco nel mezzo, mi piace Roth ma non Moravia.
Adesso ci manca solo che vi piaccia Battiato, e siamo al completo! Quello piace alle persone intelligenti, alle persone colte, alle persone sensibili... Alla cena del mio compleanno c'erano tutte le mie sette colleghe che facevano a gara per spiegarmi quanto è meraviglioso, lo devi ascoltare, mi ripetevano, lo devi ascoltare con attenzione, con devozione, religiosamente... Ne va matto anche mio marito, capitano dei carabinieri tutto d'un pezzo! Anche il mio, rude soldato che ha fatto la guerra vera! E io a spiegargli che non ce la faccio ad ascoltarlo, mi viene il voltastomaco, e quelle non si capacitavano, non riuscivano a farsene uina ragione.
Sì, mi piace anche Battiato.
cacchio, ma allora sono grave, mi piace anche Battiato. Ma posso dire, a mia scusante, che non mi piace Sgalambro. Proprio no.
Non ho la minima idea di chi sia, quindi mi sa che stavolta riesci a scansare le randellate sulle gengive (ma veramente non ti viene mal di stomaco a sentire Battiato miagolare le sue scemenzine, tipo che a sessanta e passa anni ancora non è riuscito a decidersi fra sesso e castità?)
cara BARBARA, molte di quelle scemenzine gliele scrive il "filosofo" Sgalambro, un autentico c....
Cioè staresti dicendo che è talmente deficiente, talmente incapace, talmente insulso, talmente vuoto che perfino per scrivere quelle cagate ha bisogno farsi aiutare?! Gesù, è proprio vero che per quanto uno sia pessimista, la realtà riesce sempre ad essere peggio di quanto si possa immaginare!
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