martedì 14 giugno 2011

referendum

Premesso che non ho votato, rilevo che un aspetto positivo c'è stato. L'istituto del Referendum non è morto. Anzi era morto ma ieri è resuscitato.
Era morto perchè i politici avevano contraddetto la volontà degli elettori in diverse occasioni, quando il referendum disse che i giudici dovevano pagare per i loro errori i politici cambiarono le cose e attribuirono l'onere del risarcimento in capo allo Stato.


Quando il referendum cancellò i soldi ai partiti (finanziamento pubblico) questi se li ripresero sotto forma di contributi elettorali (strrani contributi che sovravanzano la spesa effettivamente sostenuta).


Inoltre c'è stato l'eccesso pannelliano, decine di referendum alla volta. Gli italiani si erano disaffezionati all'istituto e quelli che volevano far fallire un referendum bastava che invitassero al non-voto. Come ultimamente sua eminenza Ruini. Allora votai ma inutilmente.


Stavolta non ho votato perchè abolire la concorrenza nella gestione degli acquedotti e lasciare in piedi i monopoli dei carrozzoni pubblici è una follia.
E' una follia soprattutto al sud ove la gestione pubblica degli aquedotti è affaristica, delinquenziale e mafiosa. A Milano la società pubblica A2A versa soldi nelle casse del Comune, in tutto il sud i comuni ricoprono i debiti degli enti acquedottistici.


Perchè allora gli italiani si sono tagliati i coglioni da soli? Semplice: per l'effetto ossessione. Per far dispetto a B !

10 commenti:

Anonimo ha detto...

Hai ragione Arci, gli italiani sono un popolo veramente dispettoso, lo sono al punto da aver bocciato a quel povero berlusconi persino il legittimo impedimento! Una legge che aveva fatto con tanto amore.

Arci ha detto...

caro JAZZ, quella l'aveva già azzoppata la Corte.

AlterEgo ha detto...

ma come, Arci, non avevi detto che Berlusconi aveva vinto alla Corte? :-)

Arci ha detto...

quell'era la prima impressione, caro ALTER, ma poi ho visto che la residua legge non viene usata da GHEDINI.
Comunque per fare dispetto a B abbiamo rinunciato alla concorrenza nei servizi pubblici locali, cosa che ci danneggia come Paese ... se questo interessa a qualcuno.

Gians ha detto...

Un abbraccio alla compagnia, se dovesse unirsi Barbara mi dissocio.

Arci ha detto...

sei un provocatore ;)

rip ha detto...

che gli italiani amino tagliarsi i coglioni è dimostrato da 17 anni di berlusconismo.
Oppure no, la gente è stupida solo quando non fa le tue stesse scelte


(mia idea: questa volta l'ignoranza e la paura hanno lavorato per il Bene, dopo aver portato per anni acqua al mulino del Male)

Arci ha detto...

caro RIP, ma se non ci fosse di mezzo il male, tu sei per la concorrenza nei servizi pubblici (gestione dell'acqua e altro) o sei per le gestioni pubbliche ?

barbara ha detto...

Vogliamo provare a fare due conti? A votare ci sono andati il 57% degli aventi diritto. Il 96% circa dei votanti hanno votato sì. Ora, considerando che la stragrande maggioranza di quelli che non hanno votato lo hanno fatto per far saltare il quorum per impedire che vincesse il sì, se tutti gli astenuti fossero andati a votare e avessero votato no, i sì e i no si sarebbero pareggiati o quasi. Quindi questi risultati catastrofici (catastrofici aL 75%, diciamo, perché un sì NATURALMENTE l'ho votato anch'io) li avete fabbricati voi astensionisti. Se poi invece di perdere tutto il vostro tempo a far propaganda per l'astensione quando era chiaro a chiunque che stavolta il quorum sarebbe stato raggiunto, aveste usato quel tempo a tentare di fare un po' di informazione seria sulla faccenda dell'acqua, per dire, per contrastare tutto il becerume demagogico e populista che ci hanno propinato per settimane, magari c'era il caso che si riuscisse anche a intascare qualche successo. E invece continueremo a far devastare il 60% delle nostre risorse idriche dalle amministrazioni pubbliche che a lavorare meglio non hanno niente da guadagnare, solo perché voi trovavate più figo dire andate al mare.

Arci ha detto...

cara BARBARA, io non ho fatto nessuna propaganda astensionista.