Non bastano 10 milioni (presunti) di firme per mandare via B. Neanche mi pare sufficiente che Franceschini starnazzi in TV il suo : "Si dimetta!!", così ridicolo.
Per superare il berlusconismo le strade sono due, e la prima aprirebbe le porte alla fase di un berlusconismo senza Berlusconi a Palazzo Chigi. Penso, ovviamente, alla possibilità - alquanto remota - di arrivare ad una sentenza avente come pena accessoria l'interdizione dai pubblici uffici. Dal giorno dopo B lascerebbe il palazzo del governo mettendo a quel posto un suo uomo di fiducia e farebbe la vittima 365 giorni all'anno in tutte le TV e piazze d'Italia. Spiegherebbe che i bolscevichi attraverso la loro componente in toga hanno deliberatamente espulso il prescelto dagli italiani. Ma cambierebbe ben poco con Schifani a Palazzo Chigi, il capo sarebbe sempre B. E continuerebbe a vincere le elezioni, oltre che farsi con un po' di tranquillità, le ragazze che preferisce ... alla luce del sole.
C'è solo un'altra strada, un tantino drastica. Insomma il PD dovrebbe diventare credibile. E per far questo bisognerebbe che Fassino, Bersani, Rutelli, la Bindi, la Finocchiaro, Fini, Casini, ecc. si dimettessero da deputati e lasciassero ogni incarico di partito. Poi D'Alema e Veltroni si dovrebbero suicidare (non bastano le dimissioni, quelli ritornano ... promettono di andare in Africa e poi sono sempre qui), solo morti sarebbero affidabili. Ma si dovrebbe suicidare anche Di Pietro. Altrimenti il PD, orfano degli strateghi, cadrebbe un boccone in mano al PM contadino.
Forse a queste condizioni B potrebbe anche perdere le elezioni.
sabato 5 marzo 2011
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6 commenti:
Per preservare il mio orgoglio d'essere un cittadino italiano, nonostante tutto, (ma è impossibile) mi piacerebbe che il B. fosse prosciolto da ogni accusa, e con questo ricevere le scuse ufficiali da quella parte europea che considera ogni italiano, come un puttaniere quando non un mafioso. Immaginando un futuro politico, non saprei bene da quale parte guardare, Mario Draghi qualora volesse fare la sua parte in politica non lo vedrei male, per esempio.
Draghi lo voterebbero certamente i banchieri, ma qual'è la sua idea politica? A quali principi si ispirerebbe?
Qualcuno lo sa?
In Bankitalia la politica ha già pescato, con Einaudi, Carli, Ciampi, Dini, Padoa Schioppa. Indipendentemente dal giudizio che si può dare, mi sembra che ciò non sia garanzia di rinnovamento. La classe politica è un elemento di vischiosità molto più forte di quanto non siano i leader, per quanto anche questi siano vischiosi. I politici sono incistati nella società, e fanno parte di un enorme blocco di rendite di posizione, che attraversa tutti i ceti, dall'alta finanza fino agli uscieri della Regione Siciliana. Il sistema non può essere riformato. Bisognerà aspettare la prossima rivoluzione. Quale? non lo so, ma certo non una rivoluzione di ottobre.
rivoluzione? caro ERASMO, basta molto meno. Forse un po' di trasparenza potrebbe servire a tirare fuori tutti i privilegi. E forse a cambiare, un po' per volta, questo stato di cose.
Le idee politi caro mio da quando ti conosco le contesti, quindi sarebbe curioso avere con te una visione non più politica ma amministrativa delle necessità. Capisco sia poca cosa, ma laddove non funziona manco la normale routine di raccolta rifiuti, sarai concorde che più che un politico occorra un dirigente capace.
ti sbagli su di me, caro GIANS, io non contesto le idee politiche in genere. Solo quelle che non condivido, che ritengo sbagliate e pericolose.
Ho le mie opinioni molto chiare.
Comunismo, fascismo, teocrazia non mi stanno bene.
Sul liberalismo e socialdemocrazia si può ragionare.
Non ne faccio una questione di ideologia, ma è importante sapere l'orientamento di un leader politico.
Bush si preoccupava di ridurre le tasse ai ricchi perchè avessero la possibilità di fare impresa e lavoro anche per i poveri. Obama si preoccupa che il povero ammalato possa curarsi, e gli da l'assistenza aumentando le tasse.
Con chi è d'accordo Draghi? Tu lo sai? Io no.
Non esistono i buoni amministratori neutri.
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