Un paio di anni fa centinaia di manifestanti (che io per brevità potrei definire cretini, ma generalizzerei, quindi non lo faccio), per la solita polemica anti B, scesero in piazza con magliette e cartelli in cui dicevano "Sono un coglione"; mi venne da pensare: sei generoso con te stesso.
Adesso nuove scritte: "intercettateci". E questa è più grave perchè mostra, con assoluta evidenza, la debolezza (o assenza) di pensiero di certa gente. Ma come si rinuncia così ad uno dei principi costituzionalmente garantiti? L'art. 15 non glielo hanno raccontato su Repubblica (o su Il Fatto, o sull'Unità ... insomma sui giornali che trastullano gli incapaci) ? Parlano solo dell'art.21, citano a sproposito l'art. 3 ... e il 15?
In questi giorni si vede che per Fassino & Consorte (abbiamo una Banca) il principio di santa intercettazione e conseguente sputtanamento non vale. Per loro, e solo per loro, c'è la garanzia della riservatezza. Così ,dopo milioni di intercettazioni divulgate, solo quella fa aprire un processo e si arriva all'arresto.
E tutte le altre che i pubblici ministeri hanno passate (o non impedito che fossero passate) ai giornalisti ?
46 commenti:
Di fronte alla diffusa illegalità, al reiterarsi della corruzione, eccetera eccetera, il moto di pancia dell'intercettateci è comprensibile. Si invoca il sacrificio per rimediare a una situazione insostenibile e raggiungere un bene superiore (almeno in termini quantitativi) rinunciando ad un altro considerato secondario.
Tuttavia, riuscendo pure a razionalizzare codesto moto di pancia, possiamo solo arrivare a concedere la libertà di sacrificio a livello individuale, mentre è irricevibile la richiesta, se si tratta di questo, di istituzionalizzarne la prassi.
Stavolta, caro Arci, non posso condividere il senso del tuo post. Quanti, con argomenti diversificati, si sono dichiarati contrari all'approvazione del ddl intercettazioni, così come congegnato ed imposto dal Governo, non lo hanno fatto per la riduttiva ragione che non riconoscono l'esistenza e l'importanza (costituzionale) del diritto alla riservatezza o (non tutti almeno), perché hanno paraocchi ideologici. C'è chi, ragionevolmente, proprio guardando ad una prospettiva di bilanciamento dei contrapposti, rilevanti, interessi coinvolti, ha visto il rischio concreto di sacrificarne alcuni a vantaggio di altri. E a beneficio di pochi.
caro MARCOZ, non penso si possa fare una classifica dei diritti costituzionalmente garantiti. Non si può dire: preferisco il 21 al 15.
Bisogna fare in modo che entrambe le esigenze siano regolate dalla legge.
Forse quella proposta da Alfano è insufficiente ma questa in vigore non si può conservare.
A chi interessano gli sms di Ricucci ad Anna Falchi? o le preferenze sessuali di Balducci?
caro ALTER, si possono fare tutte le modifiche che vuoi ... d'altra parte si ragiona su questo ddl da due anni. Però le cose non possono andare avanti così, con intercettazioni di massa e sputtanamenti.
Quanto ai pochi, come vedi non stanno solo da una parte.
Ho piacere che ti sia rifatto vivo, a presto.
Mi pare di capire che tu sia fondamentalmente contrario alle intercettazioni, se questa fosse davvero la tua posizione allora non la capisco.
A me sinceramente non importa nulla degli orientamenti sessuali di Balducci, ma mi interessa sapere se e come, nella posizione che ha occupato, ha avuto modo di distrarre denaro pubblico o di fare e ricevere favori.
Mi interessa sapere se chi mi governa - o chi si oppone - lavora nel mio interesse o ricopre certi incarichi solo per ottenere favori personali o di chi è nel suo entourage.
Il diritto alla mia riservatezza cede di fronte all'esigenza di perseguire i reati. Del resto, io non ho paura di essere intercettata, non ho scheletri negli armadi, al più potrei essere perseguita per la mia pessima abitudine di criticare le leggi dello stato.
Mi pare di capire che, oltre al discorso sulle intercettazioni, molti blogger stiano avendo vere e proprie crisi convulsive all'idea che qualcuno possa imbavagliarli. Ad un mio commento teso a sdrammatizzare è stato risposto, più o meno, che non ho nulla da temere perchè, sostanzialmente, scriverei solo cretinate personali.
E sia.
Ma dubito seriamente che qualcuno possa voler tappare la bocca a cotante voci.
Credo l'obbligo di rettifica spetti solo a giornalisti e pubblicisti, ma solo in caso abbiano violato un qualche segreto istruttorio.
Tra l'altro, come ti ho scritto la volta scorsa, questo DDL è pressochè sovrapponibile ad disegno presentato durante il governo Prodi, dopo le interettazioni fra D'alema e Consorte. Poi non se ne fece nulla.
Il solito peso e le solite due misure?
INTERCETTATEMI!!!!
(non c'è niente da fare: appena ti toccano Berlusconi sbarelli...)
...Barbara posso tentare un riavvicinamento? non credi ci sia lasciati troppo presto?
caro GIANS io sono per il rispetto della Costituzione. Quindi ritengo che le intercettazioni debbano essere usate, SOLO per sentire le conversazioni di persone indiziate di reato. Sono contrario a sentire le conversazioni di tutti per vedere se fanno i bravi o commettono qualche marachella.
Questo lo facevano nella DDR, vedi il film "le voci degli altri".
Poi sono contro alle pubblicazioni delle intercettazioni a fini di sputtanamento.
;)
cara GRIMILDE benvenuta a questo blog libero e che lascia esprimere le opinioni di tutti.
Dunque, venendo nel merito, anche a me interessa sapere cosa ha combinato Balducci e ritengo giusto averlo intercettato se già indiziato di reato.
Non trovo giusto rivelare, a mezzo stampa, le sue preferenze sessuali come è accaduto.
L'intercettazione è una grave manomissione della libertà individuale, e va regolata dalla legge come dice la Costituzione all'art. 15.
Non ho paura neanche io di essere intercettato ma mi darebbe infinitamente fastidio che un carabiniere sapesse tutto di me, quanti amici ho, cosa facci il sabato sera.
La democrazia e la libertà sono state introdotte per questo.
Ma l'ossessione antiberlusconiana ha fatto perdere l'orientamento anche a chi queste cose le capiva.
cara bellaN, sei l'unica che mi capisce ;)
no, cara BARBARA, ero dello stesso avviso quando la legge la voleva fare il governo Prodi e il Ministro Mastella.
Non piego i biudizi morali agli interessi politici ... io
E non credo affatto che tu voglia essere intercettata, pensa se a farlo sarà una polizia guidata da un ministro mussulmano
;)
sponsorizzo la pacificazione e il dialogo tra BARBARA e GIANS
;)))))))))))
ma per tutti cosa intendi? è chiaro che se una persona chiama per qualsiasi motivo un indagato, e questa non sia a conoscenza del fatto che il suo interlocutore sia un mafioso piuttosto che un benefattore, non viene coinvolto in nulla, e il suo nome resterà fuori da qualsiasi indagine. Il punto semmai è uno, i magistrati devono tenere per se quelle informazioni.
ps, grazie. ;)
caro GIANS, quello che intendo per "tutti" lo chiarisco con un esempio.
Mettiamo che un PM sospetti che GIANS sia una ladro di pecore. Prende e mette sotto controllo tutti i telefoni dei tuoi parenti ed amici, quindi intercetta anche me. Nella speranza di sentir parlare di spaccio di pecore.
Queste sono le intercettazioni "a strascico", io le considero una barbarie. Devono intercettare solo te e quelli che sospettino siano i tuoi complici, non tutti quelli che stanno memorizzati sulla tua rubrica. E per un periodo circoscritto.
Non è meglio?
Di questa materia, a dire il vero avrei notizie di prima mano, forse anche troppo riservate per parlarne in uno spazio come questo. Dico solo che ogni chiamata indirizzata a un ID telefonico dal momento che questo è intercettato non vi è possibilità di scremare le chiamate in entrata, per questo ti dicevo è possibilissimo che anche io sia stato ascoltato, e la sai una cosa? non sono comparso in alcun giornale, mai nessuna forza dell'ordine è venuta a bussarmi il portone di casa. Insomma, per chi non ha nulla da nascondere, non vedo quale sia il problema.
caro GIANS, il problema c'è e come. Proprio per gli innocenti. Perchè non leggi "il processo" di Kafka? Parla di uno che viene processato e non conosce nemmeno il capo d'imputazione.
Se l'individuo stupidamente rinuncia ai suoi diritti di libertà e di inviolabilità del corpo, del domicilio e della corrispondenza, puoi star certo che qualcuno lo renderà schiavo. Può essere uno stato autoritario o un potere invasivo come l'ordine giudiziario.
Per secoli - dall' abeas corpus in avanti - l'individuo afferma e difende le sue libertà faticosamente ottenuta. Ci rinunciamo - solo in Italia - per la cretina ossessione anti B?
Il Processo di Kafka parla di uno che non ha fatto niente. Aveva la legge davanti a sé e non ha fatto niente per entrarci, aveva la possibilità di studiare e non lo ha fatto, aveva un mondo intero a portata di mano e non ha neppure provato ad avvicinarvisi. Per questo viene condannato. Perché è colpevole. E lui non tenta neppure di difendersi, perché sa di essere colpevole. Lascia perdere le spiegazioni pseudorazionalizzanti, il significato del Processo di Kafka è unicamente questo: la Legge va studiata, l'ebraismo va vissuto in ogni attimo della propria vita, la cultura va respirata con ogni cellula del proprio corpo. Se non lo fai sei un morto che cammina, e la morte, appunto meriti.
grande Barbara!
Sull'argomento, questo è uno scritto pregevole:
http://topgonzo.wordpress.com/2010/06/18/quattro-punti-ulteriori-sulle-intercettazioni/
Che dici rinviamo la questione a lunedì a cena? o magari nemmeno? non so tu, ma con i trolley per ryanair ho qualche guaio. :)
ps, nel frattempo noto che Barbara non mi ha cagato di striscio. :))
cara Barbara, a parte il significato del libro volevo far notare che K usa il sistema giudiziario per stritolare il protagonista.
La libertà individuale è un bene prezioso. Voglio solo dire che non mi pare il caso di rinunciarvi per ideologia.
Se B riuscisse a controllare i PM vedresti come questi che vogliono essere intercettati si metterebbero a strillare. Di più se innocenti.
avv. AlterEgo, tu che paludi a Barbara, sei proprio convinto che il colpevole meriti quel tipo di processo ?
grazie MARCOZ, approfondirò ;)))
(ti sparo un po' di occhiolini che qui si può)
ne riparliamo dal vivo, caro GIANS, ... che posso fare per mettere pace tra te e Barbara .... prova così: oggi è sabato, non fare nulla fino al tramonto, accendi qualche candela e prega ... prega molto.
PS: credo che non serva, perchè Barbara non si fida che tu lo faccia veramente e magari manda affanculo anche me che oso scherzare sui sacri riti ;)
voglio tornare (stavolta non scherzo) sull'interpretazione "teologica" che BARBARA usa per leggere "Il Processo".
Penso che Kafka sia grande perchè ognuno lo legge come gli pare, ad ognuno suscita pensieri e interpretazioni tutte diverse.
Quella di Barbara è interessante e piace molto ad AlterEgo, ma c'è chi ha letto Kafka come un ateo, poi come un ateo che si vergogna di essere tale, addirittura un ebreo che guarda al cristianesimo. Poi c'è chi ha dato una lettura sociologica lontana da quella teologica.
Insomma, stiamo sulla grande letteratura e non è facile dire: ha detto questo o quello.
Se il disegno berlusconiano (quello vero, finale, che il caro Arci finge di non conoscere) dovesse essere portato a compimento, allora sì che dovremmo simpatizzare per il procuratore di banca Josef K.
Infatti non farò quanto mi suggerisci. Diciamo che aspetto con fiducia.
caro AlterEgo se per difendere le libertà individuali è utile pensare che B voglia asservire la magistratura e i giornali e controllarci tutti, allora ben venga il sospetto.
Rifiutiamo le intercettazioni a strascico perchè tra non molto potrebbero essere uno strumento in più di B.
Purchè si evitino stupidagini come richiedere di essere controllati, perchè è troppo ;)))
un po' di preghiera non ti farebbe male, caro GIANS.
ps: come va con i bagagli ? ci sentiamo su skype?
1. L'interpretazione - che condivido - non è mia bensì del mio grande maestro Giuliano Baioni, il più grande studioso di Kafka in Europa e forse nel mondo, con il quale ho avuto l'onore e il privilegio di studiare (e l'onore ancora più grande di esserne pubblicamente lodata).
2. Kafka sicuramente non era il tipo di ebreo ortodosso che digiuna, va al tempio ecc., ma era ebreo fino al midollo, e di ebraismo sono impregnate ogni riga, ogni parola, ogni lettera dei suoi scritti. Quasi sempre non in modo esplicito, per cui per trovarvelo bisogna conoscere piuttosto bene la cultura ebraica, soprattutto la cultura yiddish, il Talmud più ancora che la bibbia, il chassidismo. Può darsi che fosse ateo, ma questo non significa nulla. Cristiano in ogni caso no, questo no di certo.
3. Ci sono offese che si possono perdonare, altre che invece no. Quella è una che invece no.
4. alla faccia del dialogo...
Il dialogo è stato BRUTALMENTE chiuso tanto tempo fa da una pugnalata PREMEDITATA alle spalle. Passo e chiudo.
Grimilde: "Il diritto alla mia riservatezza cede di fronte all'esigenza di perseguire i reati".
Ecco, brava: del diritto alla TUA riservatezza puoi fare quello che vuoi, certamente non sarò io curioso di conoscere le paturnie tue. Rivendico anche il diritto di non essere portato a conoscenza delle paturnie tue tramite titoli in prima pagina. Quanto alle mie, tranquilla, il mio diritto alla mia riservatezza cede solo quando lo dico io.
p.s.
Reverendo Gians, ma Lei è ovunque! Uno non può farsi un giretto per blog nottetempo, quando tutto tace, che La si incontra dappertutto. Anche Lei, pare, se ne frega del diritto alla riservatezza. Bravo.
Eh eh! Cosa leggo mai, reverendo? Lei va in giro premeditando pugnalate alle spalle che, ha quanto pare, ha poi pure inferto? Bricconcello! E poi da noi fa il santarellino...
ha... beh, a forza di frequentare il sig. Train...
cara BARBARA grazie per non avermici mandato. Non conosco il motivo dello scontro con GIANS, ma ti esorto a superarlo.
La lettura tua e del tuo maestro Giuliano Baioni è degna del massimo rispetto, come avevo già detto. Su questo non ci piove.
Ma io avevo citato quell'opera solo per fare un notissimo esempio di stritolamento giudiziario. E per arrivare alla conclusione che bisogna limitare le armi in mano al potenziale stritolatore.
Forse potremmo aprire una sezione di ragionamenti su Kafka con una serie di post su vari blog, che ne dici?
Visto che tu l'hai studiato bene potresti iniziare con una nota introduttiva sull'autore e sulle opere che preferisci.
caro GIANS se vuoi fare la pace con Barbara comincia con non provocarla ;))
caro (cari?) RED.CAC. sei uno degli autori di Topgonzo's ?
Bene, benvenuto su questo blog aperto al contributo di tutti.
Posso chiederti di non usare questo spazio per insolentire altri amici ?
Avete un blog fatto apposta, usate quello. Grazie.
Arci, questo mi pare un ottimo suggerimento, ma credimi, non era mia intenzione.
Kafka è una delle grandi passioni della mia vita - ho perfino la sua foto sulla scrivania, e sono riuscita, anche se di straforo, a infilarlo nella mia tesi di laurea, anche se in realtà non 'entrava moltissimo - ma sinceramente non so se sia un tema "da blog". O comunque richiederebbe trattazioni per le quali al momento non ho davvero tempo (già altre cose, che avrei preferito non succedessero ma purtroppo sono successe, me ne hanno portato via talmente tanto che raramente, tra una cosa e l'altra, riesco a cavarmela con meno di 20-22 ore di lavoro al giorno). Quanto al resto, certo, lo so che espressioni come "situazione kafkiana", "processo kafkiano" sono entrate nel linguaggio comune come emblematiche di quello che dici tu, e non ho certo intenzione di mettermi a rifare la lingua italiana, volevo solo precisare che tali espressioni derivano da una lettura che si ferma alla superficie di quelli che è invece un pozzo profondissimo (ho tirato le orecchie anche a Ugo Volli, per questa cosa qui. E' stato in quell'occasione che ho scoperto che se io ho nello studio la sua foto, lui ha quella sella sua tomba...). Del resto la lingua è ricca di queste bizzarrie, di questi capovolgimenti semantici. Pensa per esempio che il termine manicheo, per indicare persona che divide nettamente il mondo in bene e male, tutto il bene da una parte e tutto il male dall'altra, deriva da tale Mani, che affermava che bene e male sono impossibili da scindere, che entrambi convivono sempre nella stessa persona, che tutto il mondo è una mescolanza, in dosi variabili, delle due cose...
grande Barbara stavolta lo dico io ;))
Chiedo scusa. "Insolentire" mi pare un po' troppo, ma va bene, anche se non ho detto io che il sig. Gians pugnala alle spalle.
Nella risposta a Grimilde nessuna insolenza, mi pare; la citazione del sig. Train mi sembrava d'obbligo. La ritiro.
(Caro, singolare: la ex redazione non c'entra).
ne prendo atto caro
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